Spettacolo Dalida sur le divan
“Nel gennaio 1986, Dalida torna nella terra della sua infanzia, l’Egitto, per girare Il sesto giorno. Il regista più famoso d’Oriente, Youssef Chahine, le offre finalmente un vero ruolo cinematografico.
È da qui che abbiamo scelto di iniziare il racconto di questo spettacolo: dal momento di questa rinascita verso il primo paese, la culla. Dalida interpreterà questo film e si suiciderà poco dopo, lasciando un ultimo messaggio: “La vita è insopportabile per me. Perdonami”.
Lo spettacolo? Una presenza incarnata, leggera e profonda. Un movimento permanente portato dalla voce parlata e cantata e da un pianoforte aperto, come una nave ancorata o che vacilla nel corso del tempo che passa e si agita.
Racconteremo anche il viaggio di Iolanda Gigliotti, le sue sofferenze, i suoi drammi ma anche il suo incredibile entusiasmo e la sua indomabile voglia di vivere. Nonostante tutto, contro ogni previsione. Fino all’ultima notte.
Vogliamo privilegiare l’italianità di Dalida, quel carattere selvaggio e struggente che l’ha resa una donna indimenticabile, il cui tono e fascino sono impressi in tutti i ricordi.
E poi, a differenza di molti spettacoli o omaggi, mettendo in scena la scintillante Dalida, vogliamo dare il massimo spazio alla grande signora esigente, innamorata della poesia e dell’assoluto. Innamorati dell’amore, si potrebbe dire.
Giuseppe Agostini